Un itinerario per gli edifici monumentali della città ha il merito di meravigliare il viaggiatore per la sinuosità delle linee e la maestosità delle costruzioni. A circa 7 km da Siracusa, poco dopo aver attraversato le Mura Dionigiane, il Castello Eurialo del V sec. a.C. è un vero gioiello di ingegneria militare, voluto da Dionigi il vecchio per difendere la città dai cartaginesi. Costituisce la più grande opera di difesa greca dell’antichità. A Ortigia, invece, di sicuro effetto è la visita al Castello Maniace (1204), la fortezza voluta da Federico II di Svevia. Sempre nel centro storico, molti dei palazzi antichi di Siracusa permettono al visitatore di avvicinarsi con stupore all’architettura medievale e barocca. Imboccando via del Consiglio Reginale la facciata dell’antico palazzo della Camera del Consiglio Reginale è esempio di uno dei periodi più elevati della storia della città. Andando verso piazza Archimede, proprio alle sue spalle, il palazzo Montalto è il più bell’esempio di architettura civile quattrocentesca con le tipiche finestre bifore e trifore. Via della Maestranza è l’antico asse della città medievale, divenuto nei secoli successivi la strada rappresentativa della nobiltà siracusana. Da questa strada, girando per via della Giudecca ci si imbatte nell’antico quartiere ebraico, caratterizzato da lunghe e strette stradine.
Lungo via della Maestranza si trovano molti tra i più bei palazzi di Ortigia, tutti abbelliti nel periodo barocco da cornicioni decorati, grottesche e mascheroni, e da splendide inferriate in ferro battuto, frutto della maestria degli artigiani dell’epoca. Il più conosciuto è palazzo Impellizzeri al n. 17, ma vi sono anche palazzo Barbata Gargallo e palazzo Bufardeci dalla monumentale facciata. Lungo la strada, in un piccolo largo, sorge pure la chiesa dell’Immacolata di architettura barocca, e si notano anche il palazzo Rizza, dalla balconata settecentesca e il palazzo Blanco. Via Vittorio Veneto era la strada principale del periodo spagnolo. Numerosi sono i palazzi barocchi con balconi su decoratissime mensole, ma vi s’incontra pure il quattrocentesco palazzo Interlandi. Arrivando su via Mirabella, si trovano il palazzo Bongiovanni e poco più avanti il palazzo Abela del sec. XV. Giunti infine su piazza Duomo, meravigliosi i palazzi Vermexio e Beneventano del Bosco, l’uno di fronte all’altro. Il primo, sede del Municipio, fu progettato dallo spagnolo Giovanni Vermexio in puro stile barocco, soprattutto sull’ultimo ordine, che sul lato destro porta addirittura la firma, una lucertola dovuta alla grande statura dell’architetto iberico. Nell’area sottostante al palazzo si trovano i resti di un Tempio Ionico. Il secondo, ancora di proprietà dell’antica famiglia, è di origine medievale, fu rifatto alla fine del ’700. Su piazza Duomo, all’inizio di via Pompeo Picherali, la balconata angolare del palazzo Borgia arricchisce la monumentalità della piazza.
Lungo via della Maestranza si trovano molti tra i più bei palazzi di Ortigia, tutti abbelliti nel periodo barocco da cornicioni decorati, grottesche e mascheroni, e da splendide inferriate in ferro battuto, frutto della maestria degli artigiani dell’epoca. Il più conosciuto è palazzo Impellizzeri al n. 17, ma vi sono anche palazzo Barbata Gargallo e palazzo Bufardeci dalla monumentale facciata. Lungo la strada, in un piccolo largo, sorge pure la chiesa dell’Immacolata di architettura barocca, e si notano anche il palazzo Rizza, dalla balconata settecentesca e il palazzo Blanco. Via Vittorio Veneto era la strada principale del periodo spagnolo. Numerosi sono i palazzi barocchi con balconi su decoratissime mensole, ma vi s’incontra pure il quattrocentesco palazzo Interlandi. Arrivando su via Mirabella, si trovano il palazzo Bongiovanni e poco più avanti il palazzo Abela del sec. XV. Giunti infine su piazza Duomo, meravigliosi i palazzi Vermexio e Beneventano del Bosco, l’uno di fronte all’altro. Il primo, sede del Municipio, fu progettato dallo spagnolo Giovanni Vermexio in puro stile barocco, soprattutto sull’ultimo ordine, che sul lato destro porta addirittura la firma, una lucertola dovuta alla grande statura dell’architetto iberico. Nell’area sottostante al palazzo si trovano i resti di un Tempio Ionico. Il secondo, ancora di proprietà dell’antica famiglia, è di origine medievale, fu rifatto alla fine del ’700. Su piazza Duomo, all’inizio di via Pompeo Picherali, la balconata angolare del palazzo Borgia arricchisce la monumentalità della piazza.
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