Siracusa da vivere
giovedì 14 luglio 2011
I luoghi di culto, tra atmosfere magiche e senza tempo
Un itinerario per i luoghi di culto siracusani unisce anche antichità e atmosfere culturali davvero coinvolgenti. Una visita interessante è quella alle catacombe cristiane, di Vigna Cassia, di San Giovanni e di Santa Lucia, queste ultime le più lunghe al mondo dopo quelle di San Paolo a Roma. Nelle catacombe di San Giovanni, ad esempio, si può rimanere estasiati dall’atmosfera che riporta alle antiche vicende dei primi cristiani. Indicativa per queste sensazioni la rotonda dei sarcofagi, quella di Antiochia e la rotonda e il sarcofago di Adelfia. Le catacombe di Vigna Cassia hanno, invece, il loro ingresso a via Augusto Von Platen, mentre le catacombe di Santa Lucia, che risalgono al III sec. d.C., si estendono in maniera complessa con lunghe e in parte inesplorate gallerie e vi si accede dalla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, o Fuori le Mura. Il complesso, che comprende anche il sepolcro, sorge, come vuole la tradizione, nel luogo in cui avvenne il martirio della vergine siracusana nel 304 d.C. La Basilica, dal caratteristico rosone trecentesco e dal portico laterale, custodisce il Seppellimento di Santa Lucia, opera del genio del Caravaggio, durante la sua fuga da Roma. Ogni anno dal 13 al 20 dicembre, il simulacro argenteo e le reliquie di Santa Lucia vengono spostate qui per la festa patronale. Il Santuario della Madonna delle Lacrime, dall’inconfondibile mole a forma di lacrima, conserva il piccolo quadro originale in gesso raffigurante il cuore della Madonna che pianse in una casa di via degli Orti n. 11 nel 1953. è meta di milioni di pellegrini ogni anno. In Ortigia, tra le strette stradine della Giudecca si trova il Miqwè (Bagno di purificazione Ebraico) più antico d’Europa con le sue vasche a 18 metri di profondità, testimonianza di una delle Giudecche
Parco archeologico della Neapolis, tra classicismo e storia antica
Il Parco archeologico fu realizzato negli anni dal 1952 al 1955. Nel suo perimetro comprende la maggior parte dei monumenti classici della Siracusa greca e romana. Per problemi di sicurezza, è oggi consentito ai turisti solo l'accesso al Teatro Greco, all'Anfiteatro Romano e ad una parte delle Latomie del Paradiso con l'Orecchio di Dionisio. Mentre l'Ara di Ierone II, la Grotta dei Cordari e il resto delle Latomie sono visibili da lontano.
Il Teatro Greco è la massima espressione dell'architettura teatrale e della tecnica scenica d'epoca greca giunta fino a noi. E' il più grande del mondo greco d'Occidente e ogni anno l'Inda mette in scena il Ciclo di Rappresentazioni Classiche. Interamente scavato nel colle Temenite, ha una cavea di 138 metri di diametro, capace di contenere oltre 15.000 spettatori, divisa in nove settori con 61 ordini di gradini, oggi ne restano solo 46. Ai piedi dell'orchestra è la platea semicircolare dell'orchestra, trasformata in epoca romana. L'Anfiteatro romano è una costruzione di età tardo imperiale, tra i secc. III e IV d.C., le sue dimensioni sono di poco inferiori a quelle dell'Arena di Verona. Scavato anch'esso per gran parte nella roccia, ha una forma ellittica. Nei blocchi delle balaustre di marmo sono ancora visibili le iscrizioni che indicano i proprietari dei posti. L'Ara di Ierone II fu fatta costruire dal tiranno nel III se. a.C. per i sacrifici pubblici.
Oggi rimane solo la base tagliata nella roccia viva, coi gradini di accesso al grande ripiano. L'Orecchio di Dionisio è una grotta artificiale lunga 65 metri, larga da 5 a 11 e alta 23. Il nome le fu dato da Caravaggio perché ricorda il condotto uditivo, dal nome deriva la leggenda che Dionigi adibisse la grotta a carcere e grazie alle straordinarie proprietà acustiche riuscisse ad ascoltare dall'alto ciò che dicevano i prigionieri. All'entrata del Parco è situata anche la Basilica di San Nicolò ai Cordari del sec. XI
Oggi rimane solo la base tagliata nella roccia viva, coi gradini di accesso al grande ripiano. L'Orecchio di Dionisio è una grotta artificiale lunga 65 metri, larga da 5 a 11 e alta 23. Il nome le fu dato da Caravaggio perché ricorda il condotto uditivo, dal nome deriva la leggenda che Dionigi adibisse la grotta a carcere e grazie alle straordinarie proprietà acustiche riuscisse ad ascoltare dall'alto ciò che dicevano i prigionieri. All'entrata del Parco è situata anche la Basilica di San Nicolò ai Cordari del sec. XI
Andar per chiese ad Ortigia, tra fede e opere d'arte
A Siracusa dopo Antiochia fu istituita la seconda Chiesa cristiana della storia, dedicata a San Pietro. Uno degli itinerari più interessanti e desueti dell'isola di Ortigia è un tour delle tante chiese presenti, oltre al ben noto Duomo, anche se molte non sono visitabili dall'interno.
La chiesa dell'ex Convento del Carmine, su via Mirabella, ad esempio, risale al XVII secolo e fu costruita su una chiesa del ‘300, di cui rimangono pochissime tracce. La chiesa a tre navate, è caratterizzata da altari di marmo e ai lati dell'altare maggiore si trovano due statue di marmo raffiguranti S.Agata e S.Lucia. La chiesa dell'Immacolata ha sei altari laterali e ha un'unica navata dedicata a S.Andrea apostolo, infatti a seguito dell'incendio di S.Andrea dei Teatini vi fu trasportato il quadro del Santo stesso che venne posto dietro l'altare maggiore per ricordare la prima chiesa che al Santo era dedicata. La facciata barocca si innalza nella piazzetta Corpaci, nel campanile, dal 1876, è collocato l'orologio della chiesa demolita di Sant'Andrea. La chiesa di Santa Lucia alla Badia su Piazza Duomo era sede di un monastero di monache bernardine. Tra le ricchezze di questa Chiesa, l'affresco centrale narrante il Miracolo di S.Lucia, motivo per il quale la chiesa fu dedicata alla santa che durante la carestia del 1646 condusse due navi cariche di cereali nel porto interrompendo la lunga carestia. Oggi ospita temporaneamente il quadro del Caravaggio il "Seppellimento di Santa Lucia". La chiesa di Santa Maria alla Concezione su via Roma è uno degli edifici conventuali più grandi e importanti di Siracusa.
venerdì 1 luglio 2011
Percorsi culturali, emozioni senza tempo
Visitare la città di Siracusa è immergersi nelle acque che incantarono Goethe, Gide, che esaltarono i sentimenti di Freud e di tanti altri grandi viaggiatori nel tempo. Innumerevoli sono le possibilità per godere appieno della sua bellezza. L’immancabile visita all’isola di Ortigia, il centro storico della città, tra stupore e meraviglia accompagna il visitatore tra le mille stratificazioni d’ogni epoca. Qui, oltre ad ammirare la splendida piazza Duomo, coi suoi palazzi, la Cattedrale e la chiesa di Santa Lucia alla Badia, un luogo da visitare è l’Ipogeo che dalla piazza giunge fino al Foro Italico, la cosiddetta “Marina”. Da non perdere è la restaurata Biblioteca Alagoniana, annessa all’Arcivescovado. Un ammirevole esempio di Biblioteca settecentesca nelle scaffalature e nelle decorazioni del soffitto. Un’esposizione unica di preziosi volumi, tra i quali il raro incunabulo Liber Chronicarum di Hartmani Shedel, stampato in Germania nel 1493, uno dei primi libri geografici illustrati. Importante per le raccolte di pittura e scultura dall’alto medioevo a oggi, la Galleria regionale Bellomo è ospitata nell’ex monastero di San Benedetto, costituito da due parti distinte. Infatti, compongono il complesso trecentesco palazzo Parisi e il ben più grande Palazzo Bellomo. Al primo piano del Palazzo è la pinacoteca, in parte sistemata in saloni quattrocenteschi. Tra le opere più preziose, la celebre Annunciazione di Antonello da Messina. La Galleria regionale Bellomo è situata in via Capodieci 14.
Percorsi monumentali, lo stupore di geometrie e architetture
Un itinerario per gli edifici monumentali della città ha il merito di meravigliare il viaggiatore per la sinuosità delle linee e la maestosità delle costruzioni. A circa 7 km da Siracusa, poco dopo aver attraversato le Mura Dionigiane, il Castello Eurialo del V sec. a.C. è un vero gioiello di ingegneria militare, voluto da Dionigi il vecchio per difendere la città dai cartaginesi. Costituisce la più grande opera di difesa greca dell’antichità. A Ortigia, invece, di sicuro effetto è la visita al Castello Maniace (1204), la fortezza voluta da Federico II di Svevia. Sempre nel centro storico, molti dei palazzi antichi di Siracusa permettono al visitatore di avvicinarsi con stupore all’architettura medievale e barocca. Imboccando via del Consiglio Reginale la facciata dell’antico palazzo della Camera del Consiglio Reginale è esempio di uno dei periodi più elevati della storia della città. Andando verso piazza Archimede, proprio alle sue spalle, il palazzo Montalto è il più bell’esempio di architettura civile quattrocentesca con le tipiche finestre bifore e trifore. Via della Maestranza è l’antico asse della città medievale, divenuto nei secoli successivi la strada rappresentativa della nobiltà siracusana. Da questa strada, girando per via della Giudecca ci si imbatte nell’antico quartiere ebraico, caratterizzato da lunghe e strette stradine.
Sulle orme degli Dei, itinerario archeologico tra le più antiche aree sacre
Un percorso a ritroso nel tempo alla ricerca dei luoghi di culto che hanno segnato profondamente la vita degli uomini e del loro spirito devozionale nei confronti dell’aldilà. “Sulle orme degli Dei” propone al turista di oggi un itinerario sacro tra templi e santuari, cominciando dal tempio di Apollo, considerato il più antico esempio di architettura templare della Sicilia greco-arcaica, per finire con il Santuario di Demetra e Kore, uno dei luoghi di culto tra i più suggestivi della città, nei cui pressi è il Santuario della Madonna delle Lacrime.
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